S. Maria del Pátire

S. Maria del Pátire

Siamo in Calabria, sulle alture a ovest di Rossano, a una trentina di minuti dalla cittadina, dove la vista spazia magnifica sulla costa e sulla Piana di Sibari. Il luogo è silenzioso e immerso nella natura, raggiungibile percorrendo una strada che sale tra i tornanti, e continua poi per inerpicarsi nel cuore della Sila. Il viaggiatore interstiziale è diretto alla Abbazia di Santa Maria del Pátire (o Pathirion, in segno di devozione al padre fondatore, il monaco Bartolomeo di Simeri vissuto tra l'XI e il XII secolo), risalente al principio del 1100. L'abbazia godette di un certo prestigio in epoca normanna, grazie al suo scriptorium, alla biblioteca e a una flottiglia nel Mar Ionio, per poi avviarsi al decadimento durante i secoli successivi fino alla soppressione all'inizio del XIX.

La chiesa, nonostante i numerosi interventi, costituisce un notevole esempio di architettura bizantina. Ha una semplice facciata con al centro un piccolo portale ogivale e due oculi, mentre due monofore si aprono in corrispondenza delle navate laterali. Interessante il portale sul fianco destro, con le due colonnine e l'arco arabeggiante dicromo. Le tre absidi, imponenti e ben conservate, mostrano ognuna cinque archeggiature policrome, alcune delle quali decorate con il disegno di una stella all'interno di un cerchio.
L'armonioso interno, a tre navate separate da pilastri cilindrici, è caratterizzato dalla presenza, nelle prime due campate della navata mediana e nella terza della navata sinistra, di quanto resta del bel mosaico pavimentale a opus sectile risalente al XII secolo con figure di animali reali o mitologici come il liocorno, il centauro e il grifo.
Di fianco alla chiesa si possono osservare le rovine del monastero, di epoca però molto posteriore, tra le quali alcune arcate del chiostro particolarmente ben conservate.

L'abside dell'abbazia di S. Maria del Patire
L'abside dell'abbazia (Wikimedia Commons, Mboesch)
Foto dell'intestazione: Mboesch (Wikimedia Commons)